“Il Viaggio di Simone” è un libro particolare che l’autore stesso definisce “Saggio”, senza però avere la pretesa di dettare con esso delle regole, né tanto meno di descrivere un modello, né, infine, di dare luogo ad un complesso trattato a carattere filosofico e psicologico. L’autore è invece interessato ad offrire con il suo libro un’esemplificazione semplice che in particolare utilizza il racconto o favola quale elemento fondamentale del suo sviluppo, su che cosa possa significare la ricerca della felicità. E, per trattare di questa ricerca che riguarda chiunque, rende protagonista del suo libro un giovane di nome Simone e le sue esperienze. Nella sua sostanza, il Saggio si offre al lettore come una riflessione che evolve lungo una serie coordinata di semplici racconti ed utilizza non solo gli strumenti fondamentali della mente, logica e creatività, ma anche del cuore, divenendo così anche meditazione, in un processo di evocazione non solo di ricordi, ragionamenti, immagini e sogni, ma anche di desideri, sentimenti ed emozioni. E, a tale proposito, l’autore vi confida che ha scritto il Saggio, non solo per riflettere, ma anche per meditare. Nella sua forma, il Saggio è il racconto del viaggio interiore di un giovane di nome Simone, sulla base di esperienze esteriori, alla ricerca della sua felicità. E’ un viaggio che chiunque compie, ne sia consapevole o meno, nel suo quotidiano e anche proiettato sull’orizzonte temporale di tutta la sua vita perché ciascuno cerca, ora e sempre, di essere felice. E’ un viaggio “finito” cioè con una sua conclusione, perché conduce da una situazione di sofferenza, il punto o condizione mentale di partenza, attraverso un processo esemplificativo di ricerca della felicità che l’autore chiama “spostamento”, ad una situazione di felicità che è il punto o stato mentale finale, ma anche “infinito” perché la felicità raggiunta va conservata - per usare le parole dell’autore - attraverso il “…continuare a parlarsi liberamente con verità dentro” sia nel sentirsi veri, sia nell’accettarsi, sia nell’essere giusti, sia nel lasciare liberi e sia nell’amare. Per quanto riguarda, infine, lo pseudonimo scelto dall’autore del libro, nella postfazione si legge che è “…derivante dall’unione di Evan e Jung. Evan, come riduzione di Evangelista, offre un richiamo al Cristianesimo che è il mio orientamento religioso, implicitamente ed esplicitamente, inserito nel mio lavoro. Jung, come derivante dal nome dello psicanalista tedesco Carl Gustav Jung, la cui opera fondamentale è incentrata sull’interpretazione dei sogni, offre un richiamo all’importanza che ho dato al Sogno nella stesura della parte centrale del Saggio, in particolare… |
In questo sito web vi è un approfondimento multimediale ad alcune tematiche a cui si fa, implicitamente o esplicitamente, riferimento nel Saggio "Il Viaggio di Simone". In particolare, sono postati 4 video, nelle distinte sezioni di Religione, Psicologia del Profondo, Filosofia e Meditazione.
Qui di seguito, presentazione de
"Il Viaggio di Simone"
a cura dell'autore...